Bright for Women

Bright for Women, Building RIGHTs-based and Innovative Governance for EU mobile women, si pone come obiettivo di migliorare la consapevolezza e l’esercizio della cittadinanza delle donne migranti impiegate nei settori a basso livello di manodopera in quattro aree del Sud Italia (Puglia e Calabria). In particolare si è scelto di sostenere le donne braccianti che lavorano in condizioni inaccettabili nelle nostre campagne, senza accesso ai servizi di welfare per sé e per i loro bambini e spesso vittime di violenza e soprusi.

Il progetto, finanziato dal Programma Europeo REC – Rights, Equality and Citizenship,  nasce dall’esperienza del Patto di collaborazione “La Buona Terra: legami di prossimità” firmato dal Comune di Adelfia (BA), ActionAid Italia, le donne braccianti del progetto Cambia Terra e diverse associazioni ed enti del territorio che ha visto una partecipazione accorata da parte di tutti i soggetti nel definire gli obbiettivi e le attività per sostenere i bisogni delle donne braccianti e costruire relazioni di comunità.  Le stesse donne sono state coinvolte per esprimere i loro bisogni e sono state parte attiva del processo di individuazione di beni comuni materiali e immateriali di cui i cittadini di Adelfia volevano prendersi cura.

Bright propone dunque lo sviluppo di una metodologia per favorire la collaborazione di istituzioni locali, cittadini dell’UE, datori di lavoro, sindacati e organizzazioni della società civile. Attraverso un processo partecipato, coinvolgendo in primo luogo le donne braccianti immigrate si identificheranno i bisogni comuni e, insieme alla comunità locale di riferimento, si co-progetteranno nuovi servizi per migliorare la qualità della vita delle donne. Questi servizi verranno definiti attraverso i Patti di collaborazione.

Allo stesso tempo il progetto vuole sensibilizzare e informare le donne migranti nel loro paese di origine sui diritti che possono esercitare in Italia in quanto cittadine europee. In particolare i Paesi Europei coinvolti sono la Romania e la Bulgaria, da dove provengono una buona parte delle lavoratrici. Inoltre durante i due anni del progetto si lavorerà per la diffusione dei Patti di collaborazione come strumento per il coinvolgimento attivo dei cittadini nella coprogettazione e cogestione dei beni comuni, scambiando buone pratiche con altri Paesi Europei e arricchendo le possibilità di riflessione e progettazione di politiche. Oltre alla Bulgaria e la Romania verranno coinvolti in questa seconda fase altri due Paesi Europei nell’area mediterranea.

L’esigenza di misurarsi sul tema dei bisogni delle lavoratrici stagionali, questa volta in un’ottica europea, ha modulato la costruzione del partenariato. Oltre a Labsus e Action Aid Italia (capofila), vi fanno parte due associazioni per i diritti delle donne dei Paesi di origine delle braccianti presenti in Italia , il CPE Centru Partenariat Pentru Egalitate (Romania)  e il CSCD Center for Soustainable Communities Development (Bulgaria), il CREA-PB Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Italia) che si occupa della lettura del contesto rurale delle regioni focus del progetto e ALDA Association des Agences de la démocratie locale (Belgio) responsabile della comunicazione e disseminazione delle buone pratiche a livello europeo.

How and why BRIGHT for Women?

BRIGHT – Building RIGHTs-based and Innovative Governance for EU mobile women is a project funded by the REC – Rights, Equality and Citizenship Programme of the European Union.

BRIGHT aims at improving the awareness and exercise of the EU citizenship rights of mobile women employed in low-labour standards sectors in Southern Italy. How? Mostly through the adoption of the “Public-Public Partnership Agreements”, a methodology designed to foster the collaboration of local institutions, EU citizens, employers, trade unions and CSOs, working together with a shared goal: identify common needs and co-design services to improve the work and life quality of the women employed in this sector.

The project is carried out by

  1. ActionAID INTERNATIONAL ITALIA ONLUS (Italy)
  2. LABSUS – Laboratorio per la sussidiarietà (Italy)
  3. CONSIGLIO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA E L’ANALISI DELL’ECONOMIA AGRARIA (Italy)
  4. Fundatia Centrul Parteneriat Pentru Egalitate (Romania)
  5. Foundation Gender Project For Bulgaria (Bulgaria)
  6. ALDA – European Association for Local Democracy (France)

Manuale (ITA) Ripensare la sussidiarietà orizzontale nell’Unione Europea
Manuale (ENG) Rethinking horizontal subsidiary in the European Union